Astronomo mediocre, ma pioniere nella VR

Astronomo mediocre ma pioniere della VR!

Ovvero come Tolomeo d'Alessandria pur sbagliando tutto, ha capito la Realtà Virtuale!

Ovvero come Tolomeo d'Alessandria, pur sbagliando tutto, capì la Realtà Virtuale...

di Renzo Cellini

           Il nostro pianeta orbita in un sistema detto copernicano, ma ognuno di noi nasce intimamente tolemaico. Prima o poi, con la scuola, impariamo che è la Terra a girare intorno al Sole e che siamo infinitamente piccoli nel quadro generale. Eppure noi scegliamo sempre di collocarci al centro delle mappe che tracciamo, perché siamo coloro che esplorano e così pretendiamo il punto di vista più esclusivo.   Il nostro.

          Le Tecnologie Immersive recuperano inaspettatamente il modello geocentrico di Tolomeo d’Alessandria perché trasportano l’osservatore al centro di uno spazio “altro”, che sarà un ambiente costrutto, ma è pur sempre una realtà, per l’appunto virtuale.

            In questo mondo sarà lo spettacolo ad orbitare tutt’intorno allo spettatore. Lì saranno le risposte ad andare incontro alle domande, mentre i saperi fluttueranno come satelliti e saranno accessibili con azioni semplici e intuitive. Azioni comuni che facciamo ogni giorno, in un negozio come in un ufficio, in un museo come al ristorante. Ma adesso, in un battito di ciglia, ci si potrà ritrovare nel Teatro dell’Opera di Milano o a una sfilata di moda a Firenze, a spasso per gli scavi di Pompei o allo Stadio Olimpico di Roma. E perché non fare tutto questo in un unico pomeriggio? Ci piace indicare questa come una condizione di privilegio offerta dalla VR: essere al centro di tutto ed equidistanti da ogni cosa!

           Il nostro pianeta orbita in un sistema detto copernicano, ma ognuno di noi nasce intimamente tolemaico. Prima o poi, con la scuola, impariamo che è la Terra a girare intorno al Sole e che siamo infinitamente piccoli nel quadro generale. Eppure noi scegliamo sempre di collocarci al centro delle mappe che tracciamo, perché siamo coloro che esplorano e così pretendiamo il punto di vista più esclusivo.   Il nostro.

          Le Tecnologie Immersive recuperano inaspettatamente il modello geocentrico di Tolomeo d’Alessandria perché trasportano l’osservatore al centro di uno spazio “altro”, che sarà un ambiente costrutto, ma è pur sempre una realtà, per l’appunto virtuale.

In questo nuovo mondo sarà lo spettacolo ad orbitare tutt’intorno allo spettatore.
Lì saranno le risposte ad andare incontro alle domande, mentre i saperi fluttueranno come satelliti e saranno accessibili con azioni semplici e intuitive. Azioni comuni che facciamo ogni giorno, in un negozio come in un ufficio, in un museo come al ristorante. Ma ora -in un battito di ciglia- ci si potrà ritrovare nel Teatro dell’Opera di Milano o a una sfilata di moda a Firenze, a spasso per gli scavi di Pompei o allo Stadio Olimpico di Roma. E perché non fare tutto questo in un unico pomeriggio? Ci piace indicare questa come una condizione di privilegio offerta dalla VR: essere al centro di tutto ed equidistanti da ogni cosa!

           Innovativo e già alla portata di tutti!
Per immergersi nella Realtà Virtuale sono necessari un potente computer e, anche, uno schermo ad alta risoluzione: in sintesi qualunque cellulare di fascia media! Perché è vero che sono stati innovati gli strumenti e implementati i software per permettere di realizzare questi prodotti così complessi, ma lo strumento di cui un utente dovrebbe dotarsi per poter accedere a questa nuova tecnologia è già in suo possesso da anni. Solitamente in tasca o nella borsetta!  

          Strumenti comuni, per utilizzi inediti con risposte sorprendenti. Al punto che le esperienze “immersive” attivano le stesse aree del cervello che verrebbero interessate dalla medesima esperienza, però “reale”.

        E così si reagirà diversamente, quando nei panni di un atleta solitario che corre in una pista (competizione, velocità e respiro) e quando in quelli di uno spettatore sulle tribune tra migliaia di tifosi esultanti (foga, partecipazione e senso di appartenenza).

         Insomma, davvero un game changer nell’ambito della comunicazione, così come nell’informazione, nell’intrattenimento, nel turismo, nella didattica e nella formazione, nella ricerca, nelle pubbliche relazioni, solo per citare alcuni esempi.

           Innovativo e già alla portata di tutti!
Per immergersi nella Realtà Virtuale sono necessari un potente computer e, anche, uno schermo ad alta risoluzione: in sintesi qualunque cellulare di fascia media! Perché è vero che sono stati innovati gli strumenti e implementati i software per permettere di realizzare questi prodotti così complessi, ma lo strumento di cui un utente dovrebbe dotarsi per poter accedere a questa nuova tecnologia è già in suo possesso da anni. Solitamente in tasca o nella borsetta!  

          Strumenti comuni, per utilizzi inediti con risposte sorprendenti. Al punto che le esperienze “immersive” attivano le stesse aree del cervello che verrebbero interessate dalla medesima esperienza, però “reale”.

        E così si reagirà diversamente, quando nei panni di un atleta solitario che corre in una pista (competizione, velocità e respiro) e quando in quelli di uno spettatore sulle tribune tra migliaia di tifosi esultanti (foga, partecipazione e senso di appartenenza).

         Insomma, davvero un game changer nell’ambito della comunicazione, così come nell’informazione, nell’intrattenimento, nel turismo, nella didattica e nella formazione, nella ricerca, nelle pubbliche relazioni, solo per citare alcuni esempi.

           Ormai nella comunicazione non ci si rivolge più ad un pubblico che è disperso e disattento, bensì a una community solida ed esigente, alla continua ricerca di nuovi contenuti dedicati e soluzioni smart. Si tratta di un capitale umano che produce, consuma, si informa e investe, proiettato già in quella rete 5G che renderà via via sempre più canoniche e integrate queste tecnologie immersive. Canoniche prima, indispensabili poi.

          Il futuro è in costante accelerazione e ci si deve dotare obbligatoriamente degli strumenti adeguati, che permettano di affermarsi da protagonisti nel Web 5.0. Perché la Realtà Virtuale ci condurrà verso una vera e propria rivoluzione culturale, qualcosa che forse è paragonabile soltanto all’introduzione della carta stampata nella società del XV° Secolo o -più di recente- al nostro ingresso nell’Era Digitale.

         Nello scenario qui affrescato Tolomeo Produzioni si pone come un produttore di servizi altamente specializzati e contribuirà a colmare quella richiesta che non potrà che accompagnare una simile transizione tecnologica, nella fruizione pubblica come anche nell’integrazione con il territorio. Tolomeo Produzioni si impegna a sondare le possibilità offerte da queste tecnologie, i servizi che possono garantire al singolo e i benefici da produrre per l’intera comunità.

           Ormai nella comunicazione non ci si rivolge più ad un pubblico che è disperso e disattento, bensì a una community solida ed esigente, alla continua ricerca di nuovi contenuti dedicati e soluzioni smart. Si tratta di un capitale umano che produce, consuma, si informa e investe, proiettato già in quella rete 5G che renderà via via sempre più canoniche e integrate queste tecnologie immersive. Canoniche prima, indispensabili poi.

          Il futuro è in costante accelerazione e ci si deve dotare obbligatoriamente degli strumenti adeguati, che permettano di affermarsi da protagonisti nel Web 5.0. Perché la Realtà Virtuale ci condurrà verso una vera e propria rivoluzione culturale, qualcosa che forse è paragonabile soltanto all’introduzione della carta stampata nella società del XV° Secolo o -più di recente- al nostro ingresso nell’Era Digitale.

         Nello scenario qui affrescato Tolomeo Produzioni si pone come un produttore di servizi altamente specializzati e contribuirà a colmare quella richiesta che non potrà che accompagnare una simile transizione tecnologica, nella fruizione pubblica come anche nell’integrazione con il territorio. Tolomeo Produzioni si impegna a sondare le possibilità offerte da queste tecnologie, i servizi che possono garantire al singolo e i benefici da produrre per l’intera comunità.

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